LA PAURA, una nuova religione antica

La Paura, la nuova religione che ritorna dall’antichità. Allora erano periodi oscuri, c’era la caccia alle streghe, si cercavano gli untori nelle pestilenze. La paura dell’ira di Dio era palpabile e offuscava le menti di persone ignoranti. Era il Dies Irae: «Giorno d’ira quel giorno, giorno di angoscia e di afflizione, giorno di rovina e di sterminio, giorno di tenebre e di caligine, giorno di nubi e di oscurità, giorno di squilli di tromba e d’allarme sulle fortezze e sulle torri d’angolo.».

L’Uomo, purtroppo, ha sempre avuto bisogno di individuare qualcuno da temere (e punire) per dominare l’angoscia ancestrale. Certo, magari non proprio da solo, ma c’è stato sempre qualcuno che aveva utilità nel farglielo credere. E così la paura ha governato la spesso triste storia umana nei secoli dei secoli. “I detentori del potere della civiltà europea stesero così l’inventario dei mali che Satana era capace di provocare e la lista dei suoi agenti: musulmani, ebrei, eretici, donne, e soprattutto streghe, maghi, uomini neri. Fu tranquillizzante pensare la peste come un flagello mandato da Dio per punire l’Umanità peccatrice. Fu la soluzione al trauma collettivo.(Jean Delumeau)

Una volta si temeva l’ira di Dio, nascosta nella tempesta, nel fulmine, nella siccità e nelle alluvioni. Si cercava di placarla, offrendo sacrifici, o, a seconda delle “convenienze”, additandone i colpevoli. Poteva essere il presunto mago o la strega, lo straniero, ma anche il semplice vicino, magari solo un po’ diverso. Era un periodo che oggi definiamo oscuro e ci vantiamo che noi non siamo più così. Allora erano solo stupide e nefaste superstizioni. Ma non ci stiamo forse ricadendo?

Il Fatto Quotidiano del 24/08/2024 pubblica l’intervista del noto Luca Mercalli. Titolo eloquente: ” 2024 record per le temperature. Morti per ondate di calore in costante aumento. “Rischi altissimi. E i negazionisti favoriscono le lobby

Ma non ci stiamo forse ricadendo?

Livelli di paura per il cambiamento climatico negli U.S.A

Si, ecco come: si (s)paventa la morte per ondate di calore via via in aumento. Si identifica una precisa causa di ciò nelle malefatte umane (il peccato) contro la nuova dea Gaia la Madre Terra. E si identificano gli untori di turno: i negazionisti. Per essi alcuni di questi “sacerdoti” propongono per fino la galera.

A quando il rogo?

Negazionista chi? A parte il fatto che questo temine vuol dire: “viene indicata una corrente antistorica e antiscientifica del revisionismo la quale, attraverso l’uso spregiudicato e ideologizzato di uno scetticismo storiografico portato all’estremo, non si limita a reinterpretare determinati fenomeni della storia contemporanea ma, spec. con riferimento ad alcuni avvenimenti connessi al fascismo e al nazismo (per es., l’istituzione dei campi di sterminio nella Germania nazista), si spinge fino a negarne l’esistenza.” (Treccani)

Quindi, in sostanza il “negazionista” sarebbe colui che nega le malefatte del fascismo e nazismo avvenute in epoca passata, un secolo fa e poco meno. Con l’odiosa accezione climatica s’intenderebbe, similmente, colui che nega l’attuale drammatico (?) cambiamento climatico di esclusiva causa umana.

Tuttavia, a voler esser più coerenti col termine classico sopra indicato, si dovrebbe cercare la negazione da parte di certi individui circa alcuni nefasti eventi accaduti nel passato. E qui però il negazionismo climatico assumerebbe tutt’altra accezione: negare che in passato siano avvenuti cataclismi naturali, tipo siccità, tempeste, tornado (una volta le si chiamava trombe d’aria), bombe d’acqua (già nubifragi). Ma anche, ad esempio che in Europa abbia fatto repentinamente periodi, decenni più caldi di adesso, e poi freddi, in un continuo su e giù termico, le cui cause non vengono più indagate, per non incorrere nell’oscurantistica definizione, appunto, di NEGAZIONISTA.

Si badi che la ricerca di testimonianze di avvenimenti meteorologici significativi, non si spinge a milioni di anni fa, che comunque avrebbe un suo significato del tutto naturale. Non serve cercare molto indietro nel tempo, per trovare quello che, ad esempio il sig. Mercalli nega. Nel sottostante grafico, si può cogliere l’andamento delle temperature medie stimate in Europa tra il 1655 e il 2022.

Nota: qui è descritto l’andamento medio delle temperature in gradi centigradi, misurate in alcune stazioni europee, dal 1665 d.C al 2022. Le due frecce di colore azzurro mostrano due impennate di calore in tempi storici. La prima tra il 1695 e il 1740, con un’ampiezza media (curva nera) di 1,6°C. La seconda è quella relativa al tanto temuto periodo attuale, compreso, diciamo, tra 1970 e il 2022.(Fonte Mariani e Zavatti)

Parimenti, l’analogo andamento per lo stesso periodo nella rilevazione delle temperature medie rilevate nell’Inghilterra centrale (Met Office). Qui l’ampiezza è di 2,16°C in 38 anni, tra il 1695 e il 1733. Mentre tra il 1986 e il 2023, sono 38 anni e con una crescita di 1,81°C. Paragonabili, non trovate?

Ancor più interessante è, ampliando il fattore tempo, rivolgendosi a un arco temporale appena più lungo.

In questo caso è visibile il grafico dell’andamento delle anomalie di temperatura stimato sul Colle Gnifetti, che copre l’arco temporale dall’800 fino a quasi il 2000 d.C. In questi 1200 anni si può ben vedere come i saliscendi della temperatura siano stati del tutto paragonabili a quanto sta accadendo negli ultimi decenni, anzi, in un caso per fino più repentini: dal 1101 d.C al 1172. (Si noti pure che, curiosamente, il mantra di coloro che negano il frequente cambiamento climatico in periodi almeno storici, fanno furbescamente riferimento ad un iniziale periodo di fine 1800, ma che molti ricercatori indicano come la massima espansione glaciale alpina degli ultimi 2000 anni o più. (Umberto Monterin)

Quindi, ad esempio i vari mercanti di sventura, tipo Luca Mercalli, o Mario Tozzi, che terrorizzano la gente con i loro annunci nefasti, si potrebbero annoverare a tutti gli effetti tra i negazionisti (climatici). Infatti da quello che scrivono e dicono, è del tutto evidente che non vogliano accettare l’evidenza storica di eventi misurati, i quali indicano che in epoca passata il cambiamento del clima sia avvenuto più volte e con ampiezza e velocità simile all’attuale.

C’è poi la questione accennata dal Mercalli, circa le lobby che sponsorizzerebbero i negazionisti climatici.

Forse in questo caso potrebbe aver ragione. Ma non come pensa lui. C’è da chiedersi chi sponsorizzi l’attuale forsennato isterismo climatista, da lui e da tanti altri ben presentato, che ci spinge a cambiare l’automobile a gasolio, a favore di una più green auto elettrica, o che ci fa installare i pannelli fotovoltaici e caldaie con l’inverter, tutto in nome, non tanto dell’inquinamento, ma del contrasto alla benefica CO2. Oppure, peggio, che indica, ad esempio, negli allevatori di vacche i nuovi untori appestanti, in questa caricaturale e assai poco santa Inquisizione. Business as usual

Fausto Cavalli

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